Fondo per rafforzare il PNRR: i progetti che saranno finanziati nelle sei città più popolose d’Italia - Enti Locali Online

2022-10-10 05:39:36 By : Ms. ping liang

DOSSIER A CURA DI CENTRO STUDI ENTI LOCALI

Riqualificazione delle cosiddette “Case dei puffi” di Scampia, realizzazione di una nuova biblioteca a Torino e di una nuova banchina per l’attracco dei battelli turistici nel porticciolo di Nervi, costruzione di un nuovo impianto di selezione e valorizzazione dei rifiuti da raccolta differenziata nel palermitano, installazione di nuovi ascensori nelle fermate della metropolitana milanese.

Dove non arriva il PNRR, arriva in soccorso il Viminale. Con il Decreto 31 agosto, pubblicato il 2 settembre scorso, è stato reso pubblico l’elenco delle 47 opere pubbliche sulle quali saranno convogliate le risorse del fondo finalizzato a rafforzare gli interventi del PNRR da parte dei comuni con popolazione superiore a 500mila abitanti. Questo fondo, con dotazione 665 milioni, è stato istituito in applicazione di una norma prevista dal Decreto aiuti.

Oltre a introdurre tutta una serie di misure per rispondere all’aumento dei prezzi energetici derivanti anche dalla crisi ucraina, il Dl. 50 del 2022 aveva infatti dato il via libera – con l’art. 42 – allo stanziamento di 325 milioni di euro per il 2023, 220 milioni per il 2024, 70 milioni per il 2025 e 50 milioni per il 2026, per rafforzare gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza da parte dei Comuni con popolazione superiore a 500.000 abitanti. Si tratta di una serie di opere che non sono rientrate nelle graduatorie del PNRR ma la cui realizzazione, almeno secondo il Governo, contribuirebbe al conseguimento degli obiettivi fissati dal Piano stesso.

In un primo momento, la soglia per accedere a queste ingenti risorse era stata fissata a 600mila abitanti. In sede di conversione il limite è stato poi abbassato in maniera tale da poter ricomprendere anche Genova, che conta 566.410 abitanti e alla quale sono stati assegnati 53 milioni di euro.  Posto che la dotazione del fondo non è stata aumentata, questa estensione ha portato un ridimensionamento delle somme destinate agli altri comuni. Torino è passata così da 87 a 80 milioni, Milano da 139 a 129; Roma ha dovuto rinunciare a 20 milioni di euro, passando da 278 a 258; Napoli da 94 a 85 e Palermo da 67 a 60 milioni.

Come emerge da un focus di Centro Studi Enti Locali, basato sui dati del Viminale, la maggiore “azionista” di questo fondo sarà la Capitale. Il criterio di riparto individuato, proporzionalità rispetto alla popolazione residente, ha infatti premiato soprattutto Roma che di abitanti, al 1° gennaio 2021, ne contava 2.770.226 e che ha così assorbito il 39% delle somme disponibili.

Prospetto riparto fondo ex art. 42 Dl. n. 50/2022

Ma quali saranno esattamente le opere destinate ad essere realizzate nell’arco dei prossimi 4 anni attraverso questi finanziamenti?

Il capoluogo di regione piemontese punta quasi tutto sulla cultura. La fetta più ingente degli 80 milioni di euro destinati a Torino (27 milioni), convergerà sulla realizzazione di una biblioteca civica. Di poco inferiore (23 milioni) la somma destinata ai lavori di riqualificazione del Teatro nuovo, uno dei principali palcoscenici della città, con una capienza da 970 posti nella sala principale e 270 e 300 nelle altre due, nonché uno degli elementi chiave di un ampio progetto di recupero dell’area del Valentino.

Altri 28 milioni saranno spesi globalmente per il comparto edilizia scolastica, con 16 milioni destinati genericamente alla voce manutenzione straordinaria, messa in sicurezza e adeguamento degli edifici scolastici e altri 12 milioni stanziati appositamente per interventi di restauro e adeguamento normativo della scuola elementare “Pestalozzi” (5,5 milioni) e della scuola “Boncompagni” (6,6 milioni). Chiudono il cerchio i 2 milioni di euro destinati al finanziamento della Piattaforma digitale per il supporto allo sviluppo di Torino 23-26.

Riqualificazione periferie e miglioramento di infrastrutture e trasporti saranno invece il focus sul quale si concentreranno le risorse destinate a Milano. La città lombarda avrà 10.550.000 euro da spendere per fare piazza pulita delle barriere architettoniche che rendono difficoltoso l’accesso alla metro cittadina (Cimiano, della linea M2, e Gioia e Wagner nelle linee M1 e M2) da parte di utenti con disabilità e per installarvi nuovi ascensori. Quasi 26 milioni serviranno a prolungare la tranvia 24 nella tratta Selvanesco-Ieo e poco meno di 52 milioni di euro convergeranno invece nell’area nota come “Goccia della Bovisa”, presente in elenco per due voci distinte: la costruzione di due edifici da destinare alla Fondazione Scuole Civiche Milano (36.980.000 euro) e il progetto “Foresta urbana”, per il quale sono previsti 15 milioni di euro.

Chiudono il cerchio meneghino il progetto per la realizzazione di una “Cittadella degli archivi”, in Via Gregorovius (6.100.000), il finanziamento della passarella ciclopedonale in Via Corrado (950.000,00), il progetto “Piazze aperte in ogni quartiere” (1 milione di euro), la “Magnifica fabbrica laboratori e depositi del Teatro alla Scala” (20 milioni di euro) e la realizzazione della nuova sede di Milano Ristorazione, nuovo magazzino e centro cottura per la distribuzione alimentare su Milano che vale 12,6 milioni.

Ampio e variegato il parco progetti finanziato dal Ministero dell’Interno nel genovese. Ingenti risorse saranno destinate al comparto scuola. Per la messa in sicurezza dell’impiantistica e l’adeguamento alle normative antincendio di una serie di edifici scolastici sono stati messi sul tavolo 12.964.000 euro, che vanno a sommarsi ai 5 milioni assegnati al Comune per realizzare un nuovo Polo per l’infanzia in Viale Bracelli e a 1.250.000 euro che saranno utilizzati per avviare un nuovo asilo nido al piano terra del grattacielo noto come “Il Matitone”.

Significative anche le somme stanziate per il Waterfront di Levante (15,8 milioni per Lungo Canale Principale e Lungo Canaletto) e per il Porticciolo di Nervi, destinato ad avere una nuova banchina per l’attracco dei battelli turistici grazie ai 2,3 milioni finanziati dal Viminale.

Rientrano inoltre nell’elenco, degli interventi per la sistemazione dell’assetto idrogeologico del terreno di Via Terpi, zona retrostante macelli (1,5 milioni) e per la messa in sicurezza idraulica del tratto terminale del Rio fulle a San Quirico (4 milioni).

Ammonta a 1,5 milioni la somma destinata alla riqualificazione dell’ex-Mercato civico di Bolzaneto ad uso Casa Di Quartiere, mentre 2 milioni di euro sono stati stanziati per gli interventi di restauro e valorizzazione di ognuno di questi siti: Villa Brignole Sale Duchessa di Galliera, Villa Imperiale e Orto Botanico Clelia Durazzo Pallavicini.

Chiudono il cerchio gli interventi di efficientamento energetico di due teatri; quello Nazionale della Corte Ivo Chiesa, valore 1.500.000, e quello di Sant’Agostino, al quale sono stati destinati 1.186.000 euro.

È la gestione dei rifiuti a far da padrone nell’elenco degli interventi finanziati nella Capitale. Con le ingenti risorse destinate dal Viminale, il Comune di Roma potrà infatti: realizzare un distretto di economia circolare (127.401.000 euro) e realizzazione dieci centri di raccolta e 4 impianti di trattamento dei rifiuti (due biodigestori frazione organica e due impianti trattamento carta e plastica). Questi i siti coinvolti in questa maxi voce dal valore di 60,6 milioni di euro: centri di raccolta Bottero, Corviale, Via Tedeschi, Wolf Ferrari, La Storta, Corcolle, via Severini, via Massimini, Tor de’ Cenci, Casal Selce; impianti anaerobici di Casal Selce e via della Stazione di Cesano, impianto selezione e valorizzazione carta/cartone Ponte Malnome e impianto selezione e valorizzazione carta/cartone Rocca Cencia.

Chiude il cerchio romano, l’investimento da 70 milioni che riguarda il deposito tranviario di via Severini.

Uno dei quartieri sui quali l’impatto di queste risorse dovrebbe farsi sentire di più è quello di Scampia. Per quest’area, situata a nord di Napoli, è stato previsto il finanziamento di una serie di interventi di riqualificazione edilizia e rigenerazione urbana del comparto edificatorio lotto P (cosiddette “Case dei puffi”), per totale di 18 milioni di euro che si vanno a sommare ad ulteriori 15 milioni stanziati più in generale per recuperare una serie di comparti edificatori presenti nel quartiere.

Questi interventi mirano a integrare e rafforzare quanto già previsto dal Piano integrato specifico, previsto nell’ambito del PNRR, denominato “ReStart Scampia, un nuovo ecoquartiere nell’area dell’ex Lotto M”)”.

Il progetto per recuperare quest’area, ormai da decenni associata nell’immaginario collettivo a degrado e criminalità, è già stato avviato con l’abbattimento della Vela “A”, cui dovrebbero far seguito l’abbattimento delle Vele “C” e “D”, la riqualificazione della Vela “B” e la sistemazione degli spazi esterni.

Come si legge nella premessa, i principali obiettivi che il Piano integrato si pone sono: “la previsione di incremento e opportuna integrazione di attrezzature secondarie a servizio delle unità residenziali; il completamento del piano degli abbattimenti; la necessità di definire un ridisegno complessivo dell’intero comparto in un rinnovato rapporto con le aree a verde e gli aspetti di sostenibilità ambientale e durevolezza degli edifici; la previsione di attività di interesse collettivo, centri per la formazione e l’avviamento al lavoro, la cui assenza è causa prima di ogni degrado e dissoluzione del tessuto civile e comunitario”.

I restanti 52 milioni destinati al capoluogo campano, sono ripartiti tra: interventi di restauro e valorizzazione della villa comunale di Napoli           (2 milioni) e del Parco Virgiliano (2 milioni); interventi di restauro e adeguamento normativo ed impiantistico dell’ex mercato ittico(10 milioni), completamento della Linea 1 della metro, seconda uscita della stazione Materdei nel quartiere sanità   (6,9 milioni); fornitura di 5 tram bidirezionali (14,5 milioni); completamento degli interventi di riqualificazione edilizia e rigenerazione urbana dei comparti edificatori compresi nel quartiere San Giovanni a Teduccio – Taverna del ferro (12,6 milioni) e intervento welfare – completamento intervento via Cleopatra (4 milioni di euro).

Completamente incentrati sulla gestione dei rifiuti i tre progetti finanziati con i 60 milioni di euro riservati a Palermo. Queste risorse serviranno a realizzare un impianto di selezione e valorizzazione dei rifiuti da raccolta differenziata (plastica/metalli e carta/cartone) presso la piattaforma impiantistica di Bellolampo (26.253.000 euro), realizzare centri comunali di raccolta e completamento del sistema intelligente di raccolta differenziata (6.747.000 euro) e ammodernare e potenziare il sistema di raccolta differenziata nel Comune di Palermo. Per quest’ultima voce sono stati messi sul tavolo risorse per 27 milioni di euro.

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