05.10.2022 – 19.00 – La Giunta regionale, rappresentata dall’assessore a Infrastrutture e Territorio, Graziano Pizzimenti, ha ottenuto il parere positivo a maggioranza (sì del Centrodestra, ma con l’astensione di Regione Futura; contrari Pd, M5S, Patto, Cittadini e Open) della IV Commissione consiliare presieduta da Mara Piccin (FI), chiamata in causa sulla delibera con cui si stabilisce il Piano annuale 2022 delle azioni da porre in essere in relazione alle risorse a disposizione nel settore delle politiche abitative.
Tutto parte dalla legge regionale 1/2016 sulla riforma organica delle politiche abitative e il riordino delle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale (Ater). Ecco che la Giunta predispone, con cadenza triennale, il Programma regionale di tali politiche quale documento di riferimento per il coordinamento delle azioni e della spesa, sulla base delle indicazioni della Commissione regionale per le politiche socio-abitative in cui trovano sintesi le istanze di tutto il territorio regionale. Dal Programma triennale discendono i Piani annuali di attuazione.
‘Si deve ancora tener conto del rallentamento e del conseguente posticipo nella conclusione di tanti cantieri edili – ha spiegato Pizzimenti -, dovuto principalmente all’emergenza da Covid-19 degli anni 2020 e 2021. Rallentamenti evidenti anche per quanto assegnato alle iniziative del coabitare sociale e delle forme innovative dell’abitare (45 milioni gli euro stanziati nel triennio scorso, finora erogati meno della metà) che continuano ad avere un andamento estremamente lento nella realizzazione delle opere, che quindi evidenziano una non effettiva urgenza finanziaria del settore’.
‘Mantenendo alto l’interesse della Regione, affinché tali interventi giungano a conclusione, attesa la platea dei cittadini destinatari di tali alloggi e avendo evidenza dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione e dei prodotti energetici che possono gravare sulla copertura di spesa degli interventi già avviati, con l’Assestamento di bilancio 2022-24 previsto nella legge regionale 13/2022 – si ricorda nella delibera – sono stati stanziati complessivamente 1,2 mln di euro a favore dei beneficiari privati (quelli pubblici possono comunque accedere all’analoga previsione nazionale) per consentire loro di completare i lavori’.
L’assessore ha quindi reso noto che è stata scongiurata, con una proroga a fine anno, la scadenza al 30 settembre 2022 imposta alle Ater per la progettazione degli interventi da finanziare attraverso i 62 mln del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) riconosciuti al Friuli Venezia Giulia per la sicurezza sismica e statica e l’efficientamento energetico degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. ‘Le Aziende sono pronte, dato che la proroga della scadenza è arrivata solo il 29 settembre e loro si erano mosse per tempo’, è stato il suo commento.
‘Per l’edilizia convenzionata – ha proseguito Pizzimenti – siamo nella fase finale con gli alloggi realizzati e gli interessati potrebbero presentare domanda. Quanto all’edilizia agevolata, le cifre sono consistenti e presto immetteremo altri 45 mln per coprire le domande fino al 20 dicembre 2021. Altri 30 mln previsti a bilancio copriranno le domande presentate sino ad agosto 2022 e ulteriori stanziamenti nell’Assestamento che si sta preparando copriranno le domande che arriveranno entro la fine dell’anno. C’è stato un aumento delle domande da parte delle giovani coppie, cosa che ci ha portati a decidere per un aumento delle risorse previste’.
Passando al sostegno alle locazioni, la cifra menzionata dal titolare della Giunta è stata di ‘otto mln regionali annuali, più 6,9 mln statali. Per la garanzia integrativa, da ultime notizie si evidenzia un calo delle domande presentate per il suo rilascio in quanto, a seguito del rialzo dei tassi di interesse, le banche convenzionate non riescono a proporre mutui a tasso fisso. Per il sostegno all’installazione degli ascensori nelle palazzine vetuste, la cifra si aggira sui 5 mln, mentre altri 2 mln sono previsti per il 2023, quando sarà scorsa ancora la graduatoria che, per altro, è valida fino alla metà del settembre prossimo’.
Duri gli interventi da parte dei consiglieri del Centrosinistra, a cominciare da Mariagrazia Santoro (Pd) che ha accusato un Piano ordinario in un momento straordinario e che non guarda in faccia la realtà. Accusa poi giunta anche da Ilaria Dal Zovo (M5S). Due in particolare i punti inaccettabili per la dem: l’imposizione di accendere un mutuo, anche quando non ce ne sarebbe bisogno, per poter accedere agli aiuti per la ristrutturazione e il limite della metratura dell’alloggio, favorendo così l’acquisto di appartamenti in città e limitando quella in zone montane e periferiche dove, generalmente, si trovano immobili di maggiori dimensioni.
Un’accusa, questa, ripresentata però anche da Emanuele Zanon (Regione Futura), che ha fatto presenti le grandi case coloniche della campagna che un giovane magari vorrebbe ristrutturare, rispetto alle dimensioni di un appartamento di città. ‘Non è la metratura a determinare il valore di mercato un immobile’, ha detto chiedendo poi spiegazioni anche sull’edilizia agevolata e i limiti dettati dall’Isee del nucleo familiare, piuttosto che dal conto corrente di chi vuole accedere ai fondi. ‘L’accesso al contributo va agevolato – ha sottolineato – perciò togliamo i vincoli’.
Sempre per Santoro inaccettabile, poi, la lamentela che arriva dalle Ater di non avere fondi per l’abbattimento puntuale delle barriere architettoniche dei loro alloggi e apprendere che, per l’edilizia innovativa, fondi stanziati dalla Regione siano spesi a rilento senza motivazioni concrete. Inoltre, ‘l’85% dei cittadini del Fvg hanno la prima casa di proprietà, ma ciò non significa che abbiano il reddito più alto d’Italia. Anzi, è più basso di quello registrato in Veneto e Lombardia’.
Deluso dalle decisioni della Giunta anche Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che ha chiesto come sia possibile che vi siano persone da lungo tempo in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio quando si affermano così tante risorse messe a disposizione. Anche per il tema delle Ater si aspettava maggiore incisività degli interventi e ha voluto sapere a che punto sia lo stop per incostituzionalità del regolamento per l’erogazione degli incentivi alle locazioni in favore dei meno abbienti e della documentazione richiesta in tal senso dalle Ater. ‘Abbiamo fatto delle modifiche, attendiamo gli esiti’, gli ha fatto sapere Pizzimenti.
A parlare in favore dei mutui e delle agevolazioni per la prima casa è, invece, stato Edy Morandini (Progetto Fvg/Ar), che ha posto l’accento ‘sulla finalità della manovra: se serve per smuovere il comparto edilizio nella sua totalità, cosa che non è facile da ottenere, oppure per aiutare chi non ha altre opportunità per l’acquisto della propria abitazione’. Il paletto del mutuo a suo dire ‘si potrebbe anche togliere, ma bisogna tenere presente che l’intenzione della Regione è aiutare chi non ha ulteriori alternative per riuscire nella compravendita della prima casa’.
Di programmazione ordinaria a fronte di una edilizia sovvenzionata per la quale servirebbe uno stanziamento regionale straordinario ha, quindi, detto anche Ilaria Dal Zovo (M5S), che ha parlato del grande patrimonio Ater a loro disposizione ma a fronte di poche risorse per poterlo ristrutturare.
Un suggerimento è, poi, arrivato da Tiziano Centis (Cittadini), che ha menzionato le palazzine demaniali che fungevano da alloggi per i militari quale patrimonio edilizio che potrebbe essere recuperato e dato in dotazione alle Ater.
Dall’assessore, ancora in risposta agli interventi dei consiglieri, il dato che il Fvg sia la Regione italiana che ha sottoscritto più mutui casa in assoluto e che per l’edilizia agevolata siano stati messi a disposizione 103 mln di euro solo nel 2021.
Quanto ai fondi alle Ater, l’assessore ha fatto presente che ‘sta a ciascuna Azienda decidere come spenderli, nulla vieta loro che sia per ammodernare e mettere in sicurezza gli alloggi. E, comunque, in ogni palazzina è previsto ci sia un appartamento al piano terra privo di barriere architettoniche. Appartamento che spesso, soprattutto nei medi Comuni, resta sfitto per mancanza di richieste’.
Dalle opposizioni, a margine della seduta di commissione, sono arrivate dichiarazioni tutt’altro che entusiaste. Non si risparmia la dem Santoro, che definisce il piano “ordinario” e che “mette i bastoni tra le ruote facendo diventare la casa un lusso, soprattutto per i giovani, obbligandoli a fare mutui anche dove non necessario e ponendo assurdi limiti legati alle dimensioni delle abitazioni. L’obbligo del mutuo è un’assurda iniquità nei confronti dei giovani – prosegue Santoro, per la quale vi è anche un’altra assurdità, ovvero “un limite sulla metratura, favorendo l’acquisto di appartamenti in città e limitando quella in zone montane e periferiche, dove generalmente si trovano immobili di dimensioni ben superiori a quelle fissate dalla legge del centrodestra”.
“È quantomeno curioso – risponde il leghista Tosolini – che sia la collega Mariagrazia Santoro a criticare le politiche abitative visto che, quando era in Giunta con la ex presidente Debora Serracchiani, aveva reso l’accesso ai contributi per la prima casa un labirinto burocratico senza capo né coda. Le parole delle Opposizioni – continua la nota del Carroccio – evidenziano la mancanza di obiettività rispetto alle politiche abitative portate avanti dalla Giunta Fedriga. Mai come in questi anni sono state stanziate risorse e soddisfatte le domande di accesso ai contributi per la prima casa.”.
Ma al coro delle critiche, Santoro non è la sola a prendere parte: vi sono infatti diversi altri consiglieri in rappresentanza di altri gruppi. Come Dal Zovo, consigliera pentastellata. “Il Piano discusso oggi in Commissione non risponde agli effettivi bisogni attuali e per i tempi difficili che ci attendono” è la conclusione di Dal Zovo. “Sono stati investiti sei milioni e seicentomila euro nel 2022 – riepiloga invece il civico Centis – una cifra che non riteniamo adeguata a far fronte alle tantissime richieste che ci sono in quest’ambito. La necessità della casa riguarda migliaia di famiglie che non possono permettersela e il nostro apporto dovrebbe essere più grande per far fronte a questa importante esigenza”. “Il Piano avrebbe dovuto essere grandioso – è invece il pensiero di Honsell – e risolutivo. Abbiamo invece ricevuto una bozza ordinaria che non risolverà i problemi di chi aspetta un alloggio in graduatoria e di chi, pur avendolo, dovrà pagare bollette esorbitanti il prossimo inverno.”. [c.s.]
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